E' in arrivo il libro Transurfing,Lo spazio delle varianti e,già si profila come il caso editoriale dell'anno per chi si occupa di crescita personale,c'è già,chi avendone letto l'estratto di alcuni capitoli,che vi posto di seguito ,lo ha anteposto alla visione della Legge d'Attrazione.Anche io ho letto solo l'anteprima e,se si approfondisce,non mi sembra che l'opposizione fra i due percorsi sia poi così netta,semmai posso dire che il Transurfing rappresenterà un approfondimento ed ampliamento di ciò che ci aveva anticipato la Legge d'Attrazione,se si approfondicscil pensiero degli Hkcs ,senza fermarsi agli aspetti più superficiali ,mi sembra che vi siano,invece,diversi punti di contatto.Ovviamente anche io,come voi,aspetto impazientemente l'uscita di Transurfing per potermene fare un'idea completa ed esaustiva,fra l'altro questo è il primo libro di una trilogia che ,in Russia è già famosa da anni.Sarei anche felice,se qualche lettore vorrà lasciare le sue impressioni per confermarmi più le analogia o i contrasti fra le due visioni.
Gentile lettore,
questo librettino è un dono per te, è un estratto di un’opera veramente
speciale che ha colpito il nostro cuore e la nostra mente, Lo
Spazio delle Varianti.
Con questo regalo vogliamo offrirti la possibilità di affrontare la
realtà quotidiana senza lasciarti travolgere dagli eventi, di evitarli
senza incagliarti negli scogli delle difficoltà e delle negatività che
attanagliano ogni giorno la tua esistenza e che non permettono
alla tua essenza più profonda di fluire liberamente e di librarsi al
di sopra del turbinio incessante in cui siamo immersi.
Tramite la lettura di quest’opera apprenderai l’arte del Transurfing,
ovvero come scivolare attraverso i colpi e le sferzate
del destino e gestire a tuo piacimento le circostanze che spesso
turbano il tuo equilibrio.
Siamo felici che la nostra Casa Editrice abbia avuto l’opportunità
di proporre questo testo ai lettori italiani e siamo sicuri che
anche tu, come noi, ti appassionerai e apprezzerai gli stimolanti e
innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere.
L’Editore
In Russia sono già stati pubblicati 10 titoli di Vadim
Zeland e Transurfing.
Si tratta di un fenomeno editoriale che ha portato
all’acquisto di milioni di copie complessivamente,
con spazi riservati alle opere di Zeland in
molte librerie.
Lo spazio delle varianti è il primo volume di una
trilogia. Gli altri due titoli usciranno in italiano
nel 2010 sempre pubblicati da Macro Edizioni.
Per maggiori informazioni su questo autore
e sulla stessa collana visitate il nostro sito
www.macroedizioni.it
Gruppo EditorialE Macro
via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC)
e-mail: ordini@macroedizioni.it
sito internet: www.macroedizioni.it
Questi testi sono una selezione
estratta dal libro di Vadim Zeland:
Transurfing - Lo Spazio delle Varianti
Estratto dal Capitolo I - Il Modello delle varianti
[...] Tante volte io, come molti altri, avevo cercato di pretendere
dal mondo quello che secondo me mi spettava. In risposta,
però, il mondo mi aveva voltato le spalle con indifferenza. Allora
i miei consiglieri, saggi di esperienza, mi avevano detto che
il mondo non si dava così semplicemente, che bisognava conquistarlo.
E io avevo cercato di lottare, ma non avevo ottenuto
niente e avevo solo perso forze. I miei consiglieri, però, avevano
una risposta pronta anche per questo caso. Mi dicevano: «Sei
tu che non vai bene! Prima devi cambiare te stesso e solo dopo
potrai pretendere qualcosa dal mondo». E allora avevo provato
ttare con me stesso, ma era ancora più difficile. [...]
Il Transurfing è un modo di scegliere il proprio destino esattamente
come si fa con una merce al supermercato. Che cosa ciò
significhi è proprio quanto intendo raccontarvi. Verrete a sapere
perché le mele possono “cadere nel cielo”, cos’è “il fruscio delle stelle
del mattino” e anche molte altre cose piuttosto insolite. [...]
L’uomo, privato della fortuna, si lamenta della propria sorte:
perché la vita è così ingiusta? Perché uno ha tutto in eccedenza
e un altro si trova sempre in ristrettezze? [...]
Da dove trae origine questa disuguaglianza? Perché la vita,
che non conosce confini nella sua multiformità, impone un
4 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
certo tipo di limiti a determinate categorie di persone? Di quale
colpa si sono macchiati i meno fortunati? [...]
E allora si fanno strada le varie dottrine [...] si trovano nuove
interpretazioni, espresse in formule del tipo: “Se vuoi essere felice,
siilo”. [...]
Se da una parte la persona sembra accettare questa posizione,
dall’altra, però, non le va proprio a genio di affrontare con gioia i
grigiori della realtà. Ma possibile che le venga negato il diritto di
volere qualcosa di più? E perché poi deve costringersi a gioire? è
come costringersi ad amare. [...]
... L’uomo non può comunque arrivare a comprendere perché
deve costringere se stesso a perdonare coloro che odia e amare
coloro verso cui prova indifferenza. Che gliene viene? [...]
Se sei povero, malato, brutto e sfortunato vuol dire che
la colpa è tua. Sei tu a essere imperfetto, perciò sei obbligato
a cambiare te stesso. L’uomo viene posto di fronte al fatto
che, innanzitutto, egli è un coacervo di difetti e vizi su cui
occorre lavorare alacremente. Un quadro un po’ sconfortante,
che ne dite? Ne risulta che se l’uomo non ha avuto subito la
fortuna di nascere ricco e fortunato, allora ha solo due
prospettive: o portare la sua croce con rassegnazione,
o dedicare la sua vita alla lotta. Nel profondo
dell’anima si fa fatica a provare gioia
per queste alternative di vita. Possibile che
in tutta questa irreparabilità non ci sia uno
spiraglio di luce?
Sì, una via di uscita per fortuna c’è. [...]
... il Transurfing [...]
Estratto dal Capitolo I - Il Modello delle Varianti – 5
Non affrettatevi a gesticolare in segno di delusione e a replicare
che vi si sta rifilando l’ennesima chimera. [...]
Se voi avete deciso per voi stessi che il destino è qualcosa di
predeterminato che non siete in grado di cambiare, andrà sicuramente
così. In questo caso vi mettete volontariamente in mani altrui,
non importa di chi, e diventate una nave che naviga secondo
l’arbitrio delle onde. Se invece ritenete di essere creatori del vostro
destino, allora vi assumerete coscientemente la responsabilità di
tutto quanto avviene nella vostra vita. Lottate con le onde nel
tentativo di governare la vostra nave.
Ma osservate bene quello che succede: la vostra scelta si
realizza sempre. Otterrete sempre quello che scegliete. [...]
La natura del mondo è una, ma palesa costantemente volti
diversi. [...]
La molteplicità di varianti del nostro mondo è la sua proprietà
prima e fondamentale. [...]
Anche il destino dell’uomo è raffigurato da una pluralità di
varianti.
Teoricamente non esiste alcun tipo di limitazione agli
scenari e alle decorazioni dell’esistenza umana, giacché lo
spazio delle varianti è infinito. Qualsivoglia avvenimento di
minima importanza può influire sul decorso del destino. La
vita dell’uomo, come un qualsiasi altro moto di materia, si
presenta come una concatenazione di cause
ed effetti. L’effetto nello spazio delle varianti
si trova sempre vicino alla sua causa.
L’uno segue l’altro, perciò i settori del destino
si dispongono in linee della vita. Gli scenari e
6 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
le decorazioni dei settori su una stessa linea sono più o meno
omogenei. La vita di un uomo trascorre a ritmo cadenzato
lungo una stessa direzione, finché non si produce un evento
che cambia scenari e decorazioni. Allora il destino subisce
una svolta e passa su un’altra linea della vita. [...]
Si può dire che la realtà si evolve lungo la linea della vita a seconda
del punto di partenza prescelto. Ognuno ottiene ciò che
sceglie. Voi avete il diritto di scegliere proprio perché l’infinità
delle varianti esiste già. Nessuno vi impedisce di scegliere il destino
che più vi piace. La gestione intera del destino si riduce a
un unico e semplice atto: fare una scelta. Il Transurfing risponde
alla domanda come fare. [...]
Non si può stare semplicemente seduti e formare la propria
realtà con la sola forza della contemplazione. è vero che
esistono persone in grado di materializzare letteralmente oggetti
dall’aria, ma si tratta di pochissimi individui che peraltro
non fanno pubblicità delle proprie capacità. Comunque
sia, i pensieri influenzano fortemente il destino dell’uomo al
pari delle azioni concrete. [...]
Quando pensate a qualcosa, la frequenza
dell’energia dei vostri pensieri
è sintonizzata su una determinata
zona nel settore delle varianti. Quando
l’energia finisce in un settore dello
spazio delle varianti, prende origine la
realizzazione materiale della data variante.
L’energia possiede una struttura
complessa e permea tutto ciò
Estratto dal Capitolo I - Il Modello delle Varianti – 7
che esiste in questo mondo. Passando attraverso
il corpo dell’uomo, l’energia viene modulata
dai pensieri e, in uscita, assume i parametri
corrispondenti a questi pensieri. [...]
Le circostanze della vita si formano
non solo in seguito ad azioni concrete,
ma anche per effetto del carattere dei pensieri
di una persona. Se avete un atteggiamento ostile nei
confronti del mondo, esso vi risponderà allo stesso modo.
Se siete abituati a esprimere perennemente insoddisfazione,
avrete sempre più motivi per farlo. Se nei vostri rapporti con
la realtà predomina il negativismo, il mondo sicuramente vi
mostrerà i peggiori lati di sé. Al contrario, un atteggiamento
positivo cambierà in meglio la vostra vita nel modo più naturale.
L’uomo ottiene sempre quello che sceglie. Così è la
realtà delle cose, che vi piaccia o no. [...]
Su una determinata linea della vita non si può cambiare
niente. Analogamente, trovandovi a una mostra di quadri,
non potete togliere o spostare l’opera che non vi piace. Non
siete voi i padroni qui. D’altra parte, nessuno vi impedisce
di girare i tacchi e andare in un’altra sala per vedere quello
che vi piace di più. è pur vero, però, che il passaggio su una
linea della vita secondo le proprie esigenze non avviene
per semplice desiderio. Non tutti i pensieri
trovano una realizzazione materiale, e non tutti
i desideri si avverano. E qui non si tratta del
contenuto dei pensieri ma della loro qualità. Il
fatto è che un semplice sogno o un desiderio
8 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
non significano ancora una scelta. I sogni
non si avverano. [...]
Chi ha familiarità con i principi dell’Islam
sa che cosa significhino le parole “il
destino dell’uomo è conservato nel Libro”.
Si intende che il destino è predeterminato
e da lì non scappi. Analoghe affermazioni
si incontrano in altre religioni. Il destino dell’uomo è effettivamente
già predeterminato. Ma l’errore delle religioni sta nel
fatto che di varianti di questo destino non ce n’è una sola, ma
un insieme infinito. Al destino non si sfugge. Anche quest’affermazione
è in un certo senso corretta, giacché non si può cambiare
lo scenario della variante. Lottare con il mondo circostante per
cambiare il proprio destino è un lavoro faticoso e ingrato. Non
ha senso cercare di cambiare lo scenario, si può solo cercare di
scegliere per sé una variante ottimale. [...]
Dal modello delle varianti ne consegue che l’uomo è creatore
del proprio destino. Ma la concezione del destino secondo il
Transurfing differisce da quelle più note. Dove sta la differenza?
Nel fatto che l’uomo può scegliere la propria fortuna, senza bisogno
di lottare per ottenerla. [...] Ponetevi semplicemente questa domanda:
quanto siete riusciti a ottenere lottando contro il mondo
per essere felici? [...] Si può spendere nella lotta una vita intera
e non raggiungere niente lo stesso. Non è più semplice fare in
modo che sia il mondo a venirvi incontro? Realizzare la vostra
scelta è del resto la sua occupazione principale. [...] La scelta però
non è un semplice desiderio ma qualcosa di diverso, di cui saprete
presto. I desideri si realizzano solo nelle favole. [...]
Estratto dal Capitolo II - I Pendoli
L’energia del pensiero dei singoli individui si fonde in un unico
flusso... un pendolo energetico [...]
Perché un pendolo? Perché oscilla
con frequenza tanto più forte quanto
maggiore è il numero degli individui,
dei sostenitori, che lo nutrono
della loro energia. [...]
... Qualsiasi essere vivente in grado
di emettere energia in una precisa direzione
prima o poi crea un pendolo
energetico. [...]
Ogni pendolo per sua natura è distruttivo, giacché sottrae
energia ai suoi membri e li sottomette al proprio potere. Il carattere
distruttivo del pendolo si manifesta nella sua totale indifferenza
al destino di ogni singolo membro. L’obiettivo del pendolo
è solo uno: ricevere l’energia del membro. Quale possa essere
in tutto ciò il vantaggio del singolo membro, per il pendolo non
ha nessuna importanza. L’individuo che subisce l’influenza del
sistema è costretto a costruire la sua vita in conformità alle leggi
imposte dal sistema, diversamente rischia di finirne stritolato ed
espulso. Per questo motivo chi si trova a subire la pressione di
un pendolo distruttivo può rovinarsi con estrema facilità l’intera
esistenza. Sfuggirne indenni è di solito molto difficile.
Se una persona ha fortuna, riesce a trovare il suo posticino
nel sistema e ad assestarsi lì, vivendo come un pesce nell’acqua.
Dal suo posto egli, come membro, fornisce energia al pendolo e
quest’ultimo lo ricambia, garantendogli un ambiente di sopravspazio_
10 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
vivenza. Qualora, però, egli violasse le leggi della struttura e la sua
frequenza di emissione non coincidesse più con quella di risonanza
delle oscillazioni del pendolo, quest’ultimo, privato di una
fonte di energia, finirebbe per ripudiarlo o distruggerlo.
Se invece una persona finisce per sbandare e si allontana
dalle sue linee esistenziali favorevoli, la sua vita nella struttura
di un pendolo estraneo si trasforma in un supplizio o in una
squallida sopravvivenza. [...]
C’è anche chi, finendo sotto l’ala protettiva di un pendolo,
raggiunge risultati eccellenti. Napoleone, Hitler, Stalin e analoghe
personalità della storia, sono tutti i beniamini dei pendoli distruttivi.
Anche in questi casi, però, i pendoli non si preoccupano
del benessere dei loro singoli membri, impegnati come sono a
utilizzarli per i propri scopi. Quando fu chiesto a Napoleone se
si fosse mai sentito veramente felice, egli poté ricordare di tutta la
sua vita solo pochi giorni. [...]
Quante volte le persone, facendosi allettare dalle trovate pubblicitarie
dei pendoli, si sono allontanate dalla felicità che avevano
sotto il naso! Vanno a fare il servizio militare e muoiono;
affrontano studi e imparano una professione che non è la loro;
trovano un lavoro estraneo alla loro personalità, purtuttavia di
prestigio, e affondano in un mare di guai; legano la propria vita
a una persona che non è quella giusta e poi soffrono. [...]
L’importante è riconoscere il pendolo e non stare al suo gioco a
meno che non ci sia in ballo un interesse personale diretto. [...]
... Esistono organizzazioni di beneficienza, associazioni per
la difesa della natura, degli animali. Che cosa possono avere
queste strutture di distruttivo, vi chiederete voi. Per vostra inspazio_
Estratto dal Capitolo II - I Pendoli – 11
formazione personale, distruttivo è il fatto che esse comunque
si nutrono della vostra energia, restando assolutamente indifferenti
al vostro benessere e alla vostra felicità. Sollecitando
a essere magnanimi con gli altri, vi propongono di rimanere
indifferenti a voi stessi. Se ciò vi garba e vi sentite veramente
felici facendo queste opere di bene, significa che avete trovato
la vostra vocazione, il vostro pendolo. Qui, però, dovete essere
molto onesti con voi stessi: non è che per caso indossate
una maschera di virtù? Siete veramente disposti a offrire con
sincerità soldi ed energia per il bene degli altri o non giocate
piuttosto a fare beneficenza per apparire migliori?
Vi racconto tutto ciò per spiegarvi cosa significa scegliere
il proprio destino e come fare per sceglierlo. Armatevi di pazienza,
cari lettori, non è così semplice ma poco a poco tutto
diventerà più chiaro. [...]
Quali che siano gli slogan usati da guerre e rivoluzioni per
giustificare se stesse, la sostanza è una sola: si tratta di una
battaglia di pendoli per la conquista di seguaci.
Le forme di battaglia possono essere le più diverse ma il fine
è solo uno: fare più proseliti possibile. Le energie fresche, infatti,
sono d’importanza vitale per il pendolo. In loro assenza il pendolo
si fermerebbe. [...]
Non appena l’individuo si sintonizza sulla frequenza d’onda del
pendolo, si instaura tra loro una interazione a livello energetico. [...]
Si instaura una sorta di presa, di aggancio reciproco. [...]
Facciamo un esempio: il pendolo di un partito politico promuove
una campagna di agitazione, recluta un nuovo iscritto e lo
nutre di energia sotto forma di senso del giusto, di soddisfazione,
12 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
di dignità e di importanza. Il neo-iscritto si illude di avere la situazione
sotto controllo, di poter scegliere. Non si accorge che è lui
a esser stato scelto e sottoposto a controllo. Dall’esterno sembra
che il nuovo membro sia fermamente convinto di aver realizzato
la propria volontà. In realtà, ciò che lui crede essere la sua volontà
gli è stato imposto dal pendolo con subdoli artifici. [...]
Compito principale del pendolo è quindi quello di agganciare
l’individuo, toccarlo sul vivo, usurpare i suoi pensieri, non importa
in che modo. [...]
Uno dei metodi preferiti dai pendoli per garantirsi l’accesso
alla vostra energia è quello di farvi perdere il controllo.
Chi perde l’equilibrio comincia a “vibrare” alla frequenza del
pendolo, contribuendo con ciò stesso a farlo oscillare. [...]
Anche il senso di colpa è uno dei grandi canali prioritari da
cui il pendolo attinge energia. [...]
«Se sei in colpa, sei obbligato a fare quello che dico io».
è difficile convivere con il senso di colpa, perciò gli uomini
cercano di liberarsene. Ma in che modo? Sopportando un castigo
o espiando la colpa, ovvero, in entrambi i casi, dimostrando
obbedienza e quindi indirizzando il loro lavoro mentale in una
determinata direzione. [...]
L’individuo può anche rendersi conto
del fatto che i pensieri e i comportamenti
negativi non portano a niente di buono,
tuttavia continua a ripetere gli stessi
errori per la forza dell’abitudine.
Proprio per questo motivo le abitudini
causano spesso problemi e obbligaspazio_
Estratto dal Capitolo II - I Pendoli – 13
no ad agire in modo poco produttivo. Liberarsi dalle abitudini,
però, è difficile. Esse creano una illusione di benessere, e l’uomo
si appoggia a esse perché si fida di più delle situazioni note. [...]
Ma può l’individuo liberarsi dall’influenza dei pendoli? [...]
... Spesso succede che qualcuno si ribelli e reagisca apertamente
contro il pendolo-asservitore. In questo duello, si
noti bene, l’individuo esce sempre sconfitto. Un pendolo può
essere vinto solo da un altro pendolo. [...] Se ha deciso di disobbedire
e incominciare una battaglia, finirà solo per perdere
energia. Nella migliore delle ipotesi il sistema lo scaglierà
oltre i suoi confini, nella peggiore lo schiaccerà.
... La colpa non sta nell’atto di per sé ma nella disobbedienza,
nel rifiuto del seguace di continuare a fornire energia
al pendolo.
Perché si dice “peccato confessato, mezzo perdonato”?
Perché un individuo che si è incollato il senso di colpa è
pronto a servire il potere del pendolo. [...]
Ha importanza solo il ripristino del controllo perduto. [...]
Di solito le reali motivazioni del pendolo sono velate da principi
morali. Come dire: un pentito non è più un criminale! Capirete
da soli dove agisce il principio morale e dove invece
vengono toccati gli interessi del sistema se terrete
sempre presente cosa sono veramente i pendoli
e quali sono i loro veri scopi. [...]
... Se il desiderio di evitare una determinata
circostanza è molto forte, esiste
una forte probabilità che l’indesiderata
circostanza si verifichi. Lottare con tutte
14 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
le proprie forze contro qualcosa che non volete equivale a investire
energia affinché ciò si produca nella vostra vita. Affinché lo
spostamento su linee indesiderate della vita si realizzi, non occorre
necessariamente intraprendere delle azioni. [...]
... Non appena vi lasciate penetrare dal negativo, vi imbevete di
ostilità e cominciate a cullare questa sensazione, l’evento indesiderato
troverà sicuramente il modo di materializzarsi nella vostra vita. L’unico
modo per allontanare dalla propria vita gli eventi indesiderati
è liberarsi dalla pressione del pendolo [...]
... Voi non avete il diritto di giudicare e di cambiare
qualcosa in questo mondo. Bisogna percepire
tutte le manifestazioni della realtà come quadri in una
mostra, che vi piaccia o no. In una mostra ci possono
essere tanti quadri per voi poco interessanti. Ma non vi viene
nemmeno in mente di chiedere ai curatori di toglierli.
Una volta che avete riconosciuto al pendolo il suo diritto di
esistere, siete in pieno diritto di uscire, di svincolarvi dalla sua
influenza. Ma l’importante è non lottare contro di lui, non giudicarlo,
non arrabbiarsi, non perdere il controllo della situazione,
ché diversamente prendereste parte al suo gioco. Al contrario,
dovete accettarlo tranquillamente come un fatto dovuto, un male
inevitabile e solo dopo uscirne. Ogni manifestazione di non
accettazione è una emissione di energia in direzione del pendolo.
Prima di capire cosa significhi scegliere bisogna imparare a rinunciare.
Gli uomini, di solito, non hanno le idee chiare su quello che
vogliono. Per contro, sanno benissimo che cosa non vogliono. Mirando
a evitare cose o fatti indesiderati, molti agiscono in modo tale
da ottenere esattamente il contrario. Per rinunciare, bisogna prima
Estratto dal Capitolo II - I Pendoli – 15
accettare. Il verbo “accettare” qui non significa lasciar entrare dentro
di sé, permettere un accesso, bensì riconoscere alle altre realtà il diritto
di esistere e, fatto questo, lasciarsele alle spalle con indifferenza.
Accettare e lasciar andare significa far passare dentro di sé un fatto e
dargli l’addio, dimenando la mano in gesto di saluto. [...]
... Come ci si può difendere dall’azione di un pendolo? Facendo
il vuoto. Se sono vuoto, non offro agganci. Non faccio il gioco del
pendolo ma non cerco nemmeno di difendermi. Lo ignoro semplicemente.
L’energia del pendolo, senza toccarmi, si diffonde e si
disperde nello spazio. Il gioco del pendolo non mi preoccupa, non
mi tange. Rispetto a lui io sono vuoto. [...]
Se qualcuno vi infastidisce, provate a
misurare su di lui il modello del pendolo
distruttivo, probabilmente gli andrà a
pennello. Se non riuscite a calmare
l’importuno, provate semplicemente
a non rispondere alle sue provocazioni,
ignoratelo. Finché continuate a fornirgli
la vostra energia lui non vi lascerà in pace.
Potete dargli energia sia direttamente, litigando con lui, sia indirettamente,
odiandolo in silenzio. Smettere di fornirgli energia vuol
dire non pensare a lui, toglierselo dalla testa. Provate a dire semplicemente
a voi stessi: «Ma che se ne vada al diavolo!» [...]
... L’abitudine a reagire negativamente di fronte a circostanze
fastidiose funge da leva d’innesco del meccanismo di presa della
vostra energia mentale da parte del pendolo. Quest’abitudine
verrà meno se comincerete a giocare a un gioco originale, basato
sulla sostituzione a bella posta di sensazioni: invece della pauspazio_
16 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
ra provate a manifestare sicurezza,
invece di provare sconforto provate
a sfoderare entusiasmo, al posto
dell’indignazione esibite indifferenza
e al posto dell’irritazione mostrate
gioia. Provate a reagire almeno di
fronte ai piccoli problemi in modo
“non adeguato”. Che cosa avete da
perdere? [...]
Per ogni problema difficile esistono soluzioni facili. La
chiave per la risoluzione sta sempre in superficie, si tratta solo
di vederla. Ma il pendolo, che ha creato il problema, ostacola
la visione. [...]
Ciascuno di noi, nell’arco della sua vita, si scontra continuamente
con varie difficoltà, specialmente se sono cose nuove, non
conosciute. Alla fine tutti hanno l’abitudine ben radicata di affrontare
i problemi con timore e a volte con vera e propria paura. Per di
più l’uomo dubita sempre delle proprie capacità di misurarsi con
le difficoltà. Risulta così che la tendenza ad accogliere con timore i
problemi si trasformi nel filo che guida la marionetta. [...]
I pendoli non sono per l’uomo un male assoluto, se egli agisce
consapevolmente. L’uomo non può essere completamente
libero dalla loro influenza. Si tratta solo di capire come non
soggiacere all’influenza dei pendoli ma utilizzarli intenzionalmente,
nei propri interessi. Il Transurfing propone a questo
fine dei metodi concreti. [...]
... Proprio i pendoli, alla fin fine, trasformano il sogno di una
persona in realtà. [...]
Estratto dal Capitolo III - L’Onda della Fortuna
Ogni persona ha i suoi momenti fortunati,
le sue onde della fortuna. Spesso succede che
qualcosa riesca bene e ne consegue una cascata
di piacevoli sorprese, come se fosse incominciato
un periodo d’oro nella vita. Una tale
cascata si verifica di rado e comunque a una sola
condizione: nel caso in cui il primo successo
abbia rallegrato la persona e l’abbia riempita di entusiasmo
e umore positivo. [...]
L’onda della fortuna vi trasporta sulle linee della vita fortunate.
[...]
L’onda della fortuna è una formazione temporanea, non
assorbe l’energia altrui e perciò alla fin fine si estingue, come
un’onda del mare che si frange sulla riva. [...]
Può sembrare che l’onda vada e venga. [...]
Ma, l’onda della fortuna esiste in maniera stazionaria
nello spazio delle varianti sotto forma di concentrazione di
linee favorevoli. Siete voi che, muovendovi sulle linee della
vita, incontrate tale disomogeneità come onda e la cavalcate,
accogliendola nella vostra vita o allontanandovene, rapiti
dai pendoli. [...]
Gli uomini sono fatti così: “non conservano quello che
hanno e poi piangono quando lo perdono”. [...]
Se ora siete riconoscenti per quello che avete, se provate
amore per tutto ciò che vi circonda e vi aiuta a vivere, emettete
energia positiva. E allora, se vorrete, potete contare pienamente
su un miglioramento delle vostre condizioni. [...]
18 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
Noi alla fine otteniamo sempre le cose e le situazioni
che dominano fortemente i nostri pensieri. I
nostri pensieri ci ritornano sempre indietro come boomerang.
[...]
... Non lasciar entrare dentro di sé l’energia
negativa non è sufficiente. Bisogna fare
in modo di non emettere noi stessi l’energia
negativa. [...]
Vi lasciate penetrare dall’energia negativa e
con ciò vi assicurate la presenza di problemi nella vita. Voi emettete
energia negativa ed essa vi ritorna indietro sotto forma di
nuovi problemi. Come un boomerang. [...]
Invece di accettare i giochi che vi impongono i pendoli
distruttivi, cercate pendoli il cui gioco vi possa essere di giovamento.
Ciò significa prendere l’abitudine di fare attenzione
solo agli aspetti belli e positivi. Quando leggete qualcosa
di positivo, piacevole, promettente, fissatelo bene nei vostri
pensieri e gioitene. [...]
... Vi siete riempiti di gioia e d’ispirazione. Ma di nuovo vi
trascina la routine di tutti i giorni. La festa finisce e incominciano
i giorni di sempre. Come si può fare, allora, per conservare
dentro di sé l’atmosfera della festa?
Per prima cosa bisogna tenere vivo il ricordo di quest’atmosfera.
[...] ci dimentichiamo delle cose belle vissute ed esse
smettono di procurarci gioia. è una pessima abitudine. Sono i
pendoli che ci costringono a dimenticarci del positivo. [...]
Gioite di tutto quello che avete in questo stesso momento.
Non si tratta di un vuoto appello a essere felici a priori. A volte le
Estratto dal Capitolo III - L’Onda della Fortuna – 19
circostanze si sviluppano in modo tale che è difficile essere contenti.
Tuttavia, da un punto di vista puramente pratico esprimere
insoddisfazione è controproducente. Infatti, non volete forse capitare
sulle linee della vita dove vi va tutto bene? Ma come potete
capitarci se la vostra emissione è piena di insoddisfazione? [...]
Occorre notare ogni cambiamento positivo, anche se minimo,
e vezzeggiarlo amorevolmente, premurosamente. Esso,
infatti è messaggero dell’onda della fortuna. Non appena avete
avuto notizie di cambiamenti promettenti, seppur minimi, non
dimenticatevele come facevate prima ma, al contrario, assaporatevele,
analizzatele, indagatele; esaminate queste novità
da tutti i punti di vista, gioitene, fate piani futuri,
mettetevi in attesa di ulteriori miglioramenti. Così
facendo pensate alla frequenza dell’onda della fortuna
e vi sintonizzate sui suoi parametri. [...]
Quanto peggiori sono i pensieri di una persona sul
mondo circostante, tanto peggiore diventerà per la persona
questo mondo. Quanto più essa si amareggia per gli insuccessi
avuti, tanto più velocemente ne otterrà degli altri. “Riecheggia
l’urlo che si è lanciato”.
La persona che ha scelto questo tipo di esistenza pratica
quotidianamente il Transurfing al contrario: scivola sulle linee
della vita dove l’aspetta un autentico inferno. Provate ad assumere
una posizione esattamente opposta: gioite a bella posta
degli insuccessi, provate a cercare in essi un vantaggio, anche
se minimo, vedrete che è sempre possibile. Il bicchiere non è
vuoto a metà, ma pieno a metà. Il banale detto proverbiale “non
tutto il male vien per nuocere” funziona perfettamente [...]
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio
In natura tutto tende all’equilibrio. [...]
Siamo abituati al fatto che nella vita i periodi sfortunati si
alternino a quelli fortunati, il successo si alterni alla sconfitta.
Tutto ciò è manifestazione della legge dell’equilibrio. [...]
L’equilibrio può essere infranto non solo dalle azioni ma anche
dai pensieri. E non solo perché a essi conseguono le azioni.
Come vi è noto, i pensieri emettono energia. Nel mondo
della realizzazione materiale tutto ha sotto di
sé una base energetica, e ciò che avviene a
livello invisibile si ripercuote sul mondo
degli oggetti materiali visibili. [...]
... L’uomo spesso ottiene il risultato direttamente
opposto alle sue intenzioni. E
non si capisce nel modo più assoluto perché
succeda così. Per questo si ha la sensazione
che agisca qualche inspiegabile forza maligna, una sorta di “legge
del contrario”. [...]
... Non mancherete di notare che attorno a voi altre persone raggiungono
molto di più, investendo peraltro molte meno forze. [...]
Chi non sa riposare, staccare, non sa neppure lavorare. Arrivati
al lavoro, datevi in affitto. Cedete le braccia e la testa, ma
non il cuore. Al pendolo del lavoro serve tutta la vostra energia,
ma voi siete venuti al mondo non solo per lavorare. [...]
Darsi in affitto non significa affatto essere irresponsabili e
menefreghisti, ma agire in modo distaccato, evitando di creare
potenziali superflui ma al contempo eseguendo puntualmente
tutto quanto vi compete. [...]
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio – 21
“L’immersione nel lavoro” è giustificata solo in un unico
caso: se il lavoro è il vostro fine. [...] Solo in quest’unico caso
il lavoro diventerà il tunnel che vi porterà al successo e in
questo ristretto contesto esso diventerà un elemento positivo,
giacché riempirà di energia, darà gioia, ispirazione e
soddisfazione. [...]
... Lasciatevi prima di tutto andare e perdonatevi tutti i difetti
che avete. Se ora come ora non siete in grado di amare
voi stessi, cercate almeno di smettere di lottare con voi stessi e
accettatevi così come siete. Solo in questo caso l’anima diventerà
un’alleata della ragione. Ed essa è un’alleata
molto potente. [...]
Nonostante ciò sembri semplice fino
alla banalità, tantissime persone sprecano
energie colossali nella lotta contro se stessi
e nel tentativo di occultare i propri difetti.
Al pari di titani, dedicano la propria vita a
sostenere questo peso; se invece si permettessero
di essere se stessi e di togliersi questo peso di dosso, capirebbero
che la loro vita diventerebbe immediatemente molto più
semplice e leggera. L’energia verrebbe infatti deviata dalla lotta
contro i difetti allo sviluppo dei meriti. [...]
... In base al Transurfing, la vecchia abitudine di manifestare
insoddisfazione per varie sciocchezze ci crea un forte
danno, mentre l’abitudine di rallegrarsi per vari e anche
insignificanti motivi è molto conveniente. La conclusione è
quindi una sola: occorre sostituire la vecchia abitudine con
quella nuova. [...]
22 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
... Se veramente è accaduta una disgrazia rispetto
alla quale gioire risulta veramente perverso, si
può seguire l’esempio del re Salomone.
Egli portava al dito un anello con una
iscrizione, rivolta verso l’interno così
che nessuno potesse vederla. Quando
doveva affrontare una disgrazia o un
problema di difficile soluzione egli,
rigirando l’anello, leggeva il seguente
motto: “Passerà anche questa”. [...]
Bisogna semplicemente ricordare più spesso a se stessi la propria
intenzione. In questo mondo siamo tutti ospiti. Nessuno
ha il diritto di giudicare quello che non è stato da lui stesso
creato. [...]
Ritorniamo ancora una volta all’esempio della mostra con i
quadri che non vi piacciono. Fate come se foste a casa vostra,
ma ricordate che siete ospiti. Nessuno ha il diritto di giudicare,
ma ognuno ha la libertà di scelta. Al pendolo conviene che voi
esprimiate attivamente la vostra insoddisfazione. A voi, invece,
conviene semplicemente uscire dalla mostra e sceglierne un’altra.
Anticipo la domanda: e se non c’è modo di uscire? Ecco un’altra
falsa convinzione insinuata dai pendoli. Questo libro è dedicato
proprio ai metodi per liberarsi da queste false limitazioni. [...]
L’idealizzazione del mondo è il rovescio della medaglia dell’insoddisfazione.
Le cose vengono viste dipinte di rosa e molto appare
migliore di quanto non sia in realtà. Come ormai sapete,
quando sembra che da qualche parte ci sia qualcosa che di fatto
non c’è, sorge un potenziale superfluo.
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio – 23
Idealizzare significa sopravvalutare, mettere
su un piedistallo, venerare, creare idoli.
L’amore che crea e governa il mondo
si distingue dall’idealizzazione per il fatto
che esso, nella sua sostanza, è imperturbabile,
impassibile, per quanto paradossale
possa suonare quest’affermazione.
L’amore incondizionato è un sentimento senza
diritto di possesso, è ammirazione senza adorazione, è un rapporto
che non crea legami di dipendenza tra chi ama e l’oggetto del suo
amore. Questa semplice formula permette di definire dove finisce
il sentimento e comincia l’idealizzazione. [...]
... L’amore genera energia positiva che vi porterà su una
corrispondente linea della vita, mentre l’idealizzazione crea
un potenziale superfluo che produrrà le forze riequilibratrici
finalizzate a eliminarlo. [...]
Se l’amore diventa rapporto di dipendenza, si viene inevitabilmente
a creare un potenziale superfluo. Il desiderio di
avere quello che non avete crea uno “sbalzo di pressione”. I
rapporti di dipendenza vengono impostati sulla base di condizioni
del tipo: «Se tu fai così, allora io faccio colà…». Di
esempi se ne possono trovare a iosa: «Se mi ami, devi mollare
tutto e venire con me in capo al mondo»; «Se non mi
sposi, vuol dire che non mi ami»; «Se mi elogi, allora ti sarò
amico»; «Se non mi dai la tua paletta, ti caccio via dalla cassa
della sabbia» e via dicendo. [...]
La sopravvalutazione è l’attribuzione a una persona di
qualità che di fatto non possiede. [...]
24 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
Facciamo l’esempio di un giovane
romantico e sognatore, che
nella sua immaginazione disegna
un ritratto dell’amata come “angelo
di pura bellezza”. Nella realtà dei
fatti, però, l’amata è una personalità
prettamente terrestre, amante
della baldoria e non affatto incline
a condividere i sogni del giovane
innamorato.
In qualsiasi caso, quando una persona si crea un idolo e lo
eleva su un piedistallo, prima o poi il suo mito verrà sfatato. [...]
L’effetto delle forze equilibratrici si manifesta in modo particolarmente
chiaro nei bambini, perché a livello energetico essi sono
molto più sensibili degli adulti e si comportano in modo naturale.
Se si elogia oltre misura un bambino, egli incomincerà apposta
a fare i capricci. Se poi lo adulerete, incomincerà a disprezzarvi o
come minimo smetterà di rispettarvi. [...]
Il principio migliore nell’educazione e nell’approccio ai bambini
(e non solo) per evitare la formazione di potenziali superflui,
è quello di rivolgersi a loro come se fossero ospiti, cioè di considerarli
degni di attenzione, rispetto e libertà di scelta, senza però per
questo permettere che se ne approfittino. Il rapporto deve ricalcare
per analogia il concetto che voi stessi non siete più che ospiti in
questo mondo. Se accettate le regole del gioco e non esagerate, vi
verrà permesso di scegliere tutto quello che il mondo offre. [...]
... Se si desidera raggiungere un reciproco sentimento, occorre
semplicemente amare, e non sforzarsi di essere amati. [...]
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio – 25
... Se riuscirete ad amare senza insistere sul diritto di possesso,
i parametri di emissione soddisferanno quelle linee della
vita dove esiste la reciprocità. Infatti, nell’amore reciproco
non ci sono rapporti di dipendenza. Se voi avete già, non c’è
motivo di preoccuparsi del diritto di possesso. Immaginate
come possono aumentare le vostre chance solo per il fatto
che rinunciate al diritto di possesso! Tanto più che l’amore
incondizionato si incontra di rado, e ciò è già di per sé un
buon motivo di interesse e simpatia nei confronti di chi lo
manifesta. Pensate un po’, non vi farebbe piacere essere amati
semplicemente così, senza nessun tipo di pretesa? [...]
Se qualcuno ha danneggiato i vostri interessi, egli per primo
ha infranto un equilibrio, indi per cui voi risultate non tanto una
fonte di potenziale insano, quanto invece un’arma in mano alle
forze stabilizzatrici che tendono a restaurare l’equilibrio perduto.
Allora il perturbatore della quiete avrà quel che si merita, se gli
direte tutto quello che pensate sul suo conto e intraprenderete in
giusta misura determinate mosse nei suoi confronti. [...]
... Il senso di giustizia ci porta sempre a condannare gente
diversa e ciò finisce per diventare un’abitudine, al punto che
molti, con gli anni, si trasformano in accusatori di professione.
Nella maggior parte dei casi non avete cognizione delle
cause che hanno indotto qualcuno a comportarsi in una determinata
maniera. [...]
Non permettetevi mai di disprezzare le altre persone
per alcun motivo. è il tipo di condanna più
pericoloso giacché, a seguito dell’azione delle
forze equlibratrici, potreste ritrovarvi al posto di cospazio_
26 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
loro che disprezzate. Per le forze questo è il modo più diretto
e semplice di ristabilire l’armonia perduta.
Disprezzate i poveri e i barboni? Voi stessi potreste perdere soldi
e casa, e il bilancio verrebbe così ristabilito. Disprezzate i portatori
di handicap? Nessun problema, si verificherà un’infortunio
anche per voi. Disprezzate gli alcolizzati e i drogati? Potreste ritrovarvi
tranquillamente al loro posto. Infatti, così non si nasce ma si
diventa, a causa delle più disparate circostanze della vita. [...]
Non condannate mai i vostri colleghi di lavoro per alcun motivo.
Nel migliore dei casi potreste ripetere i loro stessi errori. [...]
Se criticate un’altra persona per il
semplice fatto che non vi piace com’è
vestita, voi per primi vi collocherete
sulla scala “buono-cattivo” a un
gradino inferiore della persona criticata,
giacché emettete energia negativa.
Se una persona è orgogliosa
dei propri successi o è innamorata
di se stessa, non fa niente di male.
L’amore verso di sé è autosufficiente,
e perciò non dà fastidio ad alcuno. L’equilibrio si infrange
solo nel caso in cui a una eccessiva autostima si contrapponga
un rapporto sprezzante rispetto alle debolezze, ai difetti o agli
scarsi traguardi altrui. In questo caso l’amore di sé diventa amor
proprio e la fierezza diventa vanagloria. [...]
... L’aperta manifestazione della propria superiorità non
porta a niente, se non al disprezzo di chi vi sta intorno.
Confrontando se stesso con gli altri a proprio vantaggio, un
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio – 27
individuo ambisce ad autoaffermarsi artificialmente a spese altrui.
Tale tendenza dà sempre origine a un potenziale, anche se
si trattasse semplicemente di una velata alterigia. L’azione delle
forze equilibratrici, in questo caso, si manifesta sempre in forma
di botta sul naso. è chiaro che, paragonando se stesso con il
mondo circostante, un individuo cerchi di dimostrare il proprio
valore. Ma l’autoaffermazione a spese del paragone con
gli altri è una illusione, come quando una mosca
cerca di aprirsi una strada attraverso il vetro
mentre vicino c’è una finestra aperta. [...]
Occorrerà quindi semplicemente smettere di
cozzare come una mosca contro il vetro e dirigere
la propria intenzione a incrementare le proprie qualità
senza preoccuparsi della propria posizione sulla scala dei
valori. Scrollandovi di dosso il peso della preoccupazione rispetto
all’aumento del valore personale, vi sottrarrete all’azione
delle forze equilibratrici, i problemi diventeranno di meno
e di conseguenza diventerete più sicuri di voi stessi.
D’altro canto, sarà opportuno evitare qualsivoglia pensiero,
seppur minimo, sulla vostra capacità di controllare il mondo
circostante. [...]
Il Transurfing permette di scegliersi il proprio destino, senza
però per questo toccare gli interessi degli altri. è sicuramente
più efficace che muoversi come un carrarmato, superando un
ostacolo dietro l’altro. Il destino è veramente nelle vostre mani,
ma solo nel senso che vi è permesso di sceglierlo, non di
cambiarlo. Agendo dalla posizione di creatori del destino nel
senso letterale del termine, molti subiscono delle sconfitte. Nel
28 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
Transurfing non c’è posto per la lotta, per questo potete tranquillamente
“seppellire l’ascia di guerra”. [...]
Non pensate che coloro che vi circondano attribuiscano
ai vostri difetti l’importanza che gli attribuite voi. In realtà
ognuno è preoccupato solo della propria persona, per questo
è meglio scrollarsi di dosso questo peso titanico: il potenziale
superfluo scomparirà, le forze equilibratrici smetteranno di
aggravare la situazione e l’energia che si libererà andrà in direzione
dello sviluppo delle vostre doti.
Si tratta dunque di rinunciare a lottare contro i difetti, di
rinunciare al tentativo di nasconderli e per contro di puntare
a compensarli con altre qualità. [...]
Ognuno di noi ha uno scenario che gli è proprio, sarà
sufficiente scegliersi il proprio “credo” e vivere in conformità
a esso. [...]
In qualsivoglia contesto, leader diventano coloro che vivono
in conformità al proprio credo. Se una persona si è
sbarazzata del peso dei potenziali superflui e non ha niente
da difendere, è interiormente libera, autosufficiente e più
carica di energia. [...]
«Tanto più fortemente si vuole qualcosa, tanto meno la si otterrà
». Quando volete avere qualcosa troppo fortemente,
al punto che siete pronti a giocare tutto su questa
carta, create un enorme potenziale superfluo
che infrange l’equilibrio. [...]
Si possono distinguere tre forme di desiderio.
La prima è quando un forte desiderio
diventa forte intenzione di avere e agire.
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio – 29
In questo caso il desiderio si realizza.
Il potenziale del desiderio si dissolve,
giacché l’energia va spesa in azione.
La seconda forma è data dal desiderio
ansioso e inerte, che di fatto è
potenziale superfluo allo stato puro.
Esso è sospeso nel campo energetico
e nel migliore dei casi consuma
l’energia del sofferente, nel peggiore
attira i guai più diversi.
La forma più insidiosa è la terza: è il caso di un forte desiderio
che si trasforma in dipendenza dall’oggetto del desiderio. [...]
Bisogna rapportarsi alla vita con più semplicità. Non trascurare,
ma nemmeno abbellire; pensare di meno a come sono le
persone, se buone o cattive, e accettare il mondo così com’è,
nelle sue ordinarie manifestazioni. [...]
Accettatevi così come siete. Permettetevi il lusso di essere
voi stessi. Non esaltate e non sminuite i vostri meriti e i vostri
difetti. Aspirate a raggiungere una tranquillità interiore: non
siete né importanti, né insignificanti.
Se la vostra situazione dipende fortemente da qualche
evento, cercate un’alternativa di riserva. [...]
Non puntate mai su una carta, per quanto sicura essa possa
essere! [...]
Il senso dell’umore è, per eccellenza, la negazione dell’importanza,
la caricatura dell’importanza. [...]
Non vantatevi mai e in nessuna occasione di nulla, nemmeno
di quello che avete giustamente meritato e tantomeno di quello
30 – Estratto da: Lo Spazio delle Varianti
che non avete ancora raggiunto. è controproducente, perché le
forze equilibratrici in questo caso agiranno sempre contro di voi.
Sentitevi come a casa vostra, ma non dimenticate che siete
ospiti. Se vi trovate in armonico equilibrio con i pendoli che vi
circondano, cioè oscillate insieme a loro all’unisono, la vostra
vità scorrerà tranquillamente e piacevolmente. Siete praticamente
entrati in risonanza con il mondo circostante, ne ricevete
l’energia e senza grande fatica raggiungete i vostri fini. [...]
L’unica cosa da evitare sono i movimenti bruschi e non
ponderati. Troverete subito la soluzione ottimale, non appena
ridimensionerete l’importanza del fatto e vi libererete
dall’influenza del pendolo distruttivo che non vi fa vivere
tranquilli. [...]
Estratto dal Capitolo V - Il Passaggio Indotto
La festa è allegra, il film è interessante e il mare è caldo. Però
non sono più quelli di una volta. [...]
Secondo il principio del Transurfing, nello spazio delle
varianti c’è tutto e per tutti. Per esempio, c’è un settore dove la
vita ha perso i suoi colori per una certa persona ma per tutti
gli altri è rimasta quella di prima. [...]
L’uomo, quando nasce, accetta il mondo così com’è. Il
bambino non sa semplicemente come può essere il mondo, se
peggiore o migliore. Anche i giovani non sono ancora viziati e
insofferenti. Essi scoprono il mondo per se stessi e gioiscono
della vita, poiché hanno più speranze che pretese. Credono che
già ora tutto vada bene, e poi andrà solo meglio. Ma dopo arrivano
gli insuccessi e la persona incomincia a capire che non
Estratto dal Capitolo V - Il Passaggio Indotto – 31
tutti i sogni si realizzano, che gli altri vivono meglio di lui, che
bisogna lottare per un posto al sole. Con il tempo le pretese
aumentano e diventano più delle speranze. L’insoddisfazione
e la lagnanza diventono la forza motrice che spinge le persone
verso le linee sfortunate della vita. [...]
Quanto peggio pensate del mondo tanto peggiore esso
diventerà. [...]
Ma la Coca-cola è stata inventata nel 1886. Potete immaginare
quanto schifosa dovrebbe essere diventata ora, dopo
tutti questi anni! Forse è colpa della percezione gustativa che
col tempo si affievolisce? Improbabile. Infatti, per una persona
anziana, anche ogni altra qualità è diventata peggiore,
le caratteristiche dei mobili o dei vestiti, per esempio. [...]
... Il mondo non è uno per tutti? Noi tutti viviamo nello stesso
mondo di realizzazione materiale di varianti. Ma le varianti che il
mondo offre sono uniche e diverse per ogni singolo individuo. In
superficie si notano evidenti diversità di destino: i ricchi e i poveri,
le persone di successo e i falliti, i felici e gli infelici. Tutti vivono in
questo mondo ma per ciascuno di loro esso è unico. [...]
Ogni persona è sintonizzata sul suo settore nello spazio delle varianti,
per questo motivo ognuno vive nel proprio mondo. [...]
... Il Transurfing è solo uno dei possibili modelli. Tutte le
rappresentazioni che l’uomo si fa del mondo circostante e della
vita in esso non sono più che modelli. [...]
E il nostro scopo qui è solo quello di ricavare un vantaggio
pratico dal nostro modello. [...]
Se la vita di una persona non è sufficientemente satura di problemi
e preoccupazioni, la persona tende a colmare il deficit [...]
Vadim Zeland
Come Scivolare
attraverso la realtà
Il fruscIo delle stelle del mattIno
avantI nel passato
Il Transurfing è una tecnica potente, in grado di fornire gli strumenti
necessari per gestire il vostro destino a vostro piacimento.
Nessun miracolo, però. Vi aspetta qualcosa di ben altra entità.
Vi convincerete che la realtà ignota
è molto più stupefacente di qualsivoglia magia…
2010
Lo Spazio delle Varianti - Reality Transurfing
Come scivolare attraverso la realtà
• Autore: Vadim Zeland
• Editore: Macro Edizioni
• Tipo: Libro
• Pagine: 232
• Formato: 13,5x20,5
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